Non c'è nulla al mondo che mi deprima più del passare l'aspirapolvere oserei dire che siamo a livello dello stirare. Il meccanismo strano che scatta nell'aspirapolverare ancora mi sfugge, ma il rumore assordante ed il toccare angoli nascosti suscita in me strane sensazioni e pessimi pensieri. Scattano come un disco frasi del tipo: ecco una già fa un lavoro di merda e poi torna a casa e le tocca pure questo, vorrei vincere il superenalotto ed adottare una domestica con tutta la famiglia, vorrei avere vent'anni e scappare con il cantante di una rock'n'roll band, oh cavolo uno di questi giorni devo pulire bene là sotto. E via così a scendere fino a constatazioni sull'inutilità della vita ed a paragoni improbabili con la sterilità dei lavori domestici. Immagino di non essere la sola ad affrontare in questo modo i doveri di casalinga ma oggi a me è successo qualcosa di diverso e curioso. Oggi mentre spostavo tavoli e divani pensavo a scrivere questo post ed ho trovato finalmente un senso divertente alle pulizie di casa ma soprattutto ho risolto il mio dubbio sull'esistenza o meno di questo blog.
lunedì 19 luglio 2010
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