sabato 29 maggio 2010

home

La casa si trova nella zona rossa, l'unico modo per arrivarci senza farsi arrestare è scortati dai vigili del fuoco. Avvicinandoci al centro storico le sensazioni sono già forti, i palazzoni abbandonati, come spettri sventolano lenzuoli stesi. Sono richieste di pace inascoltate. Il confine tra l'ancora possibile e il non è un posto di blocco. Passiamo oltre e lo scenario è quello di un coprifuoco durante la guerra. In mezzo alle macerie le case ancora in piedi sono ferite profondamente nell'anima, anima che vaga e si rifugia negli occhi di chi arriva. Ora le sensazioni diventano odori, odore di stantio, di muffa e polvere, odore di pianto. I vigili del fuoco sono gentili, percepiscono il dolore e cercano di assecondare la confusione, sì perchè è principalmente confusione che si prova entrando nella casa, nella tua casa e vedere che la sicurezza, il calore ed il riparo si sono trasformati in pochi secondi in distruzione e paura. L'inagibilità non riguarda solo le mura, sono inagibili gli angoli delle piccole abitudini dove ritrovarsi quando ci si perde, sono inagibili gli armadi nei quali cercare i propri ricordi quando si ha nostalgia, sono inagibili gli specchi nei quali vedersi quando non ci si riconosce più. Una casa inabitabile è molto, molto di più di quello che si può percepire da un telegiornale e lo vediamo nei suoi occhi che vorrebbero restare soli per poter riordinare i pensieri e le poche cose rimaste. Ma non si può, dobbiamo andare.
Mamma non piangere, vedrai le tue rose soppravviveranno.

giovedì 20 maggio 2010

la mancanza



All' inizio c' erano la musica e il fascino della ribellione,
c' erano gli amici ed i colori della notte, i primi odori della vita
poi c' era il nulla
non so esattamente in quale momento, in quale punto
...
mi sono perduta
piano piano
mi sono ritrovata
...
ora ci sono io
ed ora che mi ritrovo mi manco
mi manco a sedici anni
mi manca il mio diciottesimo compleanno
mi mancano i miei vent' anni
e così ora che ci sono mi manco
mi manco da vivere!