martedì 14 dicembre 2010

Gluehwein


E' un po' di anni che ci ritroviamo a Campofranco, sfidando la ressa del trito e ritrito mercatino di Natale per scambiarci gli auguri prima delle feste. Sotto enormi palle rosse appese ad abeti quasi vivi, l'atmosfera risulta piacevolmente fiabesca, soprattutto dopo la seconda tazza di vin brulè. Ci scaldiamo di risate e di chiacchere. Siamo colleghe, o meglio ex- colleghe ma anche amiche. Quest'anno, causa la vita che procede, tra viaggi esotici ed esserini nuovi appena sfornati, ci troviamo solo in due. Tutto bene comunque, anzi, l'intimità concede confidenze nuove. Poi arriva lui. Stanno proprio bene insieme, vogliono un figlio, parlano della casa da comprare, si baciano, si guardano ma il vin brulè si raffredda. E' ora di tornare a casa. Non possono darmi un passaggio perchè devono andare a scegliere un anello, regalo di lui per lei ed i suoi occhi brillano. L'affetto che mi lega a loro mi impedisce di vomitare, ma mentre aspetto l'autobus mi sorprendo ad invidiarli un po'. Con un leggero senso di inadeguatezza misto malinconia arrivo a casa. Il tempo di sdraiarmi sul divano e mi arrivano tre sms:
"causa maltempo volo rinviato, si torna a casa"
"ha pianto tutta la notte e tutto il giorno e suo papà non mi aiuta"
"per me doveva essere un anello importante, conto così poco per lui"

Mi guardo intorno, mi guardo dentro e penso alle enormi palle rosse, agli abeti quasi vivi, all'atmosfera da fiaba e sento la realtà sorridere.